Theatrical case history
L’unione tra medicina e studi umanistici teatra- li si sviluppa anche leggendo e mettendo in scena dei classici teatrali a tema. Così come la Narrative utilizza testi letterari come La morte di Ivan Il’i di Lev Tolstoi o La montagna incantata di Thomas Mann, la TBM usa Il malato immaginario di Moliere, Knock o il Trionfo della medicina di Jules Romains, Medico per forza di Petrolini o Woizeck di Buchner. Oppure Wit, un testo teatrale di Margaret Edson, da cui è stato tratto un lm spesso citato e commentato anche dalla Narrative.
È la storia di una paziente malata di cancro che lotta e interagisce in modi assolutamente diversi con una infermiera, con un giovane medico e con il pri- mario.
Quindi come fa la NBM, ma in modo molto diverso, la TBM aiuta la medicina clinica con un lavoro sulle abilità testuali ed interpretative nella pratica della me- dicina.
Con una forma di addestramento rigoroso e discipli- nato in training teatrale e con la ri essione sulle pro- prie esperienze cliniche i medici (ed i team) possono imparare ad assistere i loro pazienti proprio sulla base di quanto i pazienti dicono col verbale, col paraverbale ed il non verbale (Tabella 4).
Ed anche ai pazienti si rivolge la TBM. Sono stati già organizzati dei corsi basati su Case History che vedevano la partecipazione di pazienti insieme ai medici ed al personale paramedico. Oltre all’immediato risultato di fortissima positività emotiva sono in corso studi clinici per veri care se tali approcci migliorino anche l’aderenza alle terapie, l’inerzia terapeutica e l’approccio generale alla patologia.
Recentemente ho presentato dei Case History strutturati utilizzando la TBM in Congressi e Corsi con esiti molto interessanti. Cito solo, come esempio, il caso clinico presentato al XIX Congresso Nazionale AMD di Roma nel maggio 2013. Ho raccontato il caso di Elvis Presley, nella cui morte, (e forse non molti lo sapevano), ha avuto un ruolo molto importante il diabete. Con l’aiuto della tecnologia sono “tornato indietro nel tempo”, ho avuto un incontro dialogo con Elvis, ho presentato alla platea il quadro clinico di Presley, sono “entrato” nel suo ultimo concerto dove era appesantito, sofferente e si capiva che lo scompenso metabolico lo stava distruggendo. L’ho convinto (dopo le relazioni introduttive di alcuni illustri colleghi) a provare una terapia innovativa portata dal futuro, una terapia con insulina basale + analogo del GLP1. Ma gli ho anche detto che solo cambiando stile di vita oltre alla terapia si poteva salvare. L’abbiamo visto farsi sostituire da un sosia, ed in ne con un ultimo colpo di teatro l’ho incontrato oggi, ancora in vita, un vispo 78enne, solo appena “originale” nella sua somiglianza a Presley e un po’ ssato nel voler cantare My way.
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